Il sogno azzurro sfuma a un passo dalla gloria

L’Italia femminile cede all’Inghilterra nei minuti finali di un’epica semifinale

Le lacrime di Cristiana Girelli al 64′ minuto raccontavano già una storia di speranza e paura. Costretta ad abbandonare il campo per un infortunio al flessore sinistro mentre l’Italia conduceva per 1-0 grazie alla rete di Barbara Bonansea, la capitana azzurra sembrava presagire ciò che sarebbe accaduto negli ultimi, drammatici minuti di una semifinale che resterà nella storia del calcio femminile italiano. Una battaglia sportiva che ha mostrato quanto le nostre ragazze possano competere con le migliori squadre del continente.

Il dramma dei minuti finali

Come nelle grandi tragedie sportive, tutto si è consumato quando la vittoria sembrava ormai a portata di mano. Al 96′ minuto, quando mancavano appena sessanta secondi alla fine dei tempi regolamentari, la diciannovenne Michelle Agyemang ha trovato il gol del pareggio inglese, sfruttando una respinta di Giuliani dopo un cross dalla destra. Quella giovane calciatrice che solo quattro anni fa raccoglieva palloni a Wembley come raccattapalle, ha infranto il primo sogno azzurro, mandando la partita ai supplementari. Il colpo finale è arrivato al 119′, quando un rigore trasformato da Kelly ha definitivamente spento le speranze italiane.

Un destino crudele ha voluto che proprio Emma Severini, che all’86’ aveva fallito l’occasione del possibile 2-0 da posizione favorevolissima, commettesse il fallo che ha portato al rigore decisivo, trattenendo per la maglia Mead quando mancavano appena 60 secondi ai calci di rigore. Una di quelle situazioni che perseguitano i sogni di ogni atleta.

Lo stupore degli inglesi

Prima della partita, i tifosi inglesi passeggiavano per Ginevra con la tipica sicurezza britannica. Non conoscevano le calciatrici azzurre, ignoravano persino Girelli nonostante il prestigioso quotidiano The Guardian le avesse dedicato un’intera pagina quella stessa mattina. “Chi? Quella con i riccioli?”, si domandavano con sufficienza. Hanno invaso i pub locali e il lungolago, alcuni si sono concessi il lusso di una visita al laboratorio di Philippe Pascoet, rinomato cioccolatiere ginevrino soprannominato “il mercante di felicità”.

Per 96 minuti, quella felicità è appartenuta invece alle azzurre, capaci di mettere alle corde le campionesse in carica con una prestazione di grande carattere e organizzazione tattica. Un’impresa che ha ricordato come nel calcio moderno, così come in altre competizioni dove strategia e pianificazione fanno la differenza, ogni dettaglio conta, un po’ come accade quando si cercano vantaggi attraverso i codici promozionali attivi su Legiano.it.com per massimizzare le proprie possibilità di successo.

Orgoglio e prospettive future

Nonostante la sconfitta bruciante, il percorso dell’Italia in Svizzera è stato straordinario, andando ben oltre le aspettative iniziali. Come il famoso Jet d’eau, l’iconica fontana di Ginevra il cui getto raggiunge i 140 metri d’altezza, le azzurre hanno superato ogni limite immaginabile, conquistando una semifinale che solo pochi mesi fa sembrava un traguardo impossibile.

“Tanto orgoglio, non ci sono parole”, ha commentato il commissario tecnico Soncin al termine della partita. “Ragazze, ci regalerete tante emozioni”, ha aggiunto il presidente federale Gravina, sottolineando come questa squadra abbia gettato le basi per un futuro promettente.

Le lacrime versate al termine della partita sono comprensibili, ma devono presto trasformarsi in determinazione per affrontare le prossime sfide. In un momento in cui anche altre realtà del calcio italiano affrontano percorsi di crescita e consolidamento, come evidenziato nell’analisi sulla situazione attuale dell’Inter che sta cercando il proprio equilibrio tra risultati sportivi e stabilità economica, le azzurre hanno dimostrato che con lavoro e dedizione si possono raggiungere traguardi impensabili.

Questo gruppo ha saputo costruire qualcosa di speciale, capace di unire un intero paese attorno alla maglia azzurra. E se il sogno europeo si è interrotto a un passo dalla finale, il cammino intrapreso promette di portare l’Italia femminile verso nuovi, entusiasmanti traguardi nel prossimo futuro.

Previous post La festa di compleanno perfetta: guida per genitori sopravvissuti
Next post Gabriele Gravina, Figc, sulla vittoria dell’Italia
Open