I denti rappresentano elementi di estrema importanza, senza i quali non ci sarebbe possibile sminuzzare e masticare diversi tipi di cibi. Il numero di denti che nella media ciascuno di noi dovrebbe possedere è 32. Averne 36 può essere un problema per alcuni, per altri solo un aspetto da gestire e da tenere sotto controllo. La struttura di un dente è molto semplice e al suo interno possiamo riconoscere le seguenti parti:
- la radice, la quale si trova all’interno dell’osso e consente di ancorare il dente;
- la polpa, porzione al cui interno si trova il nervo e tanti vasi sanguigni;
- la dentina, area presente in maggiore percentuale nel dente;
- lo smalto, riveste e protegge tutto il dente.
Quella parte del dente che ci è concesso vedere è chiamata corona, e quella zona tra la gengiva e la corona, è denominata colletto.
Quanti nomi presentano i nostri denti?
Come si è appena visto all’interno della nostra bocca possiamo riconoscere un numero di 32 denti, la panoramica di dentalpharma sui nomi dei denti ci offre il seguente quadro:
- 2+2 incisivi, chiamati così in quanto finalizzati a tagliare le varie pietanze;
- 1+1 canini, che hanno lo scopo di bucare gli alimenti e poi spezzarli, chiamati così perché un tempo erano messi a paragone con i denti dei cani;
- 2+2 premolari, chiamati in questo modo in quanto sono posizionati prima dei molari;
- 3+3 molari, così denominati in quanto hanno lo scopo di masticare propriamente il cibo.
Le abitudini alimentari: a partire dalla dentatura
In base alla dentatura di un animale, siamo in grado di sapere quali sono le sue abitudini alimentari. Capire quindi se si tratta di una specie erbivora, carnivora o onnivora. Nel caso degli esseri umani come ben sappiamo, la dentatura suggerisce da subito la predisposizione a mangiare un po’ di tutto. Anche se ovviamente nell’era primitiva, l’essere umano aveva canini e incisivi più affilati.
Perché i canini presentano questo nome?
Ogni dente possiede il nome che meglio rispecchia la funzione svolta, ma nella storia i significati cambiano e ci arrivano spesso alternati. L’aggettivo canini ad esempio, oltre a permetterci di dare un nome forse ai denti più importanti che possediamo, etimologicamente parlando deriva dalla parola greca kynodontes. Inizialmente questo termine, veniva utilizzato per far riferimento ai denti che erano simili a quelli dei cani e si riferiva a tutta la dentatura umana nel suo complesso. Però una volta avvenuta la traduzione in latino del termine e la sua diffusione con il la parola dentes, il nome tradizionale venne recepito in modo alterato. Si voleva distinguere l’uomo dagli altri animali, dando un nome differente che potesse creare quel divario tra uomo e regno animale. È vero siamo diversi dagli animali, ma pur sempre apparteniamo allo stesso mondo e non possiamo dimenticare il nostro retaggio selvaggio.
Conclusione
Come abbiamo avuto modo di vedere l’uomo possiede una dentatura completa e che richiama ad un’alimentazione varia. Ogni dente inoltre presenta una propria denominazione specifica, che rispecchia il lavoro svolto durante la masticazione. I canini nella loro etimologia, richiamano un passato selvaggio, in cui si individuava una somiglianza con la dentatura dei cani. I molari invece sono chiamati in questo modo, in quanto consentono di masticare tutti gli alimenti. Gli incisivi rappresentano invece quei denti frontali dell’arcata, i quali hanno lo scopo di “incidere” (ecco perché incisivi) gli alimenti. Il cibo viene tagliato come già accennato e la funzione è permessa dalla forma piatta ed affilata di questi denti. Su dentalpharma è possibile trovare tutto quel che ci sta da sapere sul numero di denti e sulla loro denominazione. Per avere un quadro complessivo ancora più approfondito, e che ci consente di imparare sempre di più su noi stessi.